2000 – Dan Aguilar – USA

Durante una spedizione sul Denali nel 1979 arrampicando a –34 gradi soffrì di congelamento alle mani e ai piedi eppure aiutò una donna del gruppo a rientrare al campo. E nel 1986 sul Peak Communism si prodigò a soccorrere un gruppo bulgaro non all’altezza delle difficoltà della missione nel mezzo di una tempesta a 20 mila piedi di quota. Nel 1993, capo di una spedizione Usa sull’Everest, abbandonò poco prima della vetta per aiutare gli Sherpa a recuperare i corpi di due famosi alpinisti nepalesi. Raggiunse la vetta del mondo nel 1995.

Queste sono solo alcune delle imprese che testimoniano l’impegno di Dan Aguilar verso il prossimo e il suo amore per la montagna. Caratteristiche per le quale gli viene assegnata la XIX Targa d’argento.

Nato nel 1949 a Dallas è uno di quegli uomini che sentono di appartenere alla montagna per ragioni misteriose eppure irresistibili da quando giovanissimo marinò la scuola per affrontare la prima scalata, una salita di 500 piedi sul Chalk Hill, la “vetta” di casa.

Nel 1973 quando rientrò negli Stati Uniti dopo gli anni del servizio militare a Taiwan si trasferì definitivamente a Vail, in Colorado, dove si divide tra la professione di tecnico radio per le operazioni in montagna, il volontariato presso il gruppo di soccorso e i suoi molti hobby, la pesca e la caccia, la buona cucina e la partecipazione ai seminari sulle valanghe per il college di Vail.

Ha preso parte a circa 500 missioni di soccorso compiute nell’arco di 20 anni avendo sperimentato prima di tutto su se stesso e tra i suoi amici il dramma delle tragedie in montagna.

Nel 1976 decise di scalare da solo i 13 mila piedi della vetta Grand Traverse nel Gore Range, dove fu vittima di una brutta caduta ripresosi dalla quale si iscrisse ai corsi dell’RMI sul monte Rainer per migliorare la sua preparazione. Da allora ha scalato in tutto il mondo, in Messico, Ecuador, Alaska, Argentina e si sono succedute grandi missioni alpinistiche e di soccorso.

Viene consegnata una medaglia d’oro alla memoria del dott. Roberto Nobili, medico toscano scomparso durante un intervento di soccorso sulle Alpi Apuane.